Ada dipinge il paesaggio, il profilo dei monti e i sentieri dei campi, le spighe piegate dal vento, le colline di girasole e le delicate violette.
Ada non si ripete, esprime nelle tele i momenti del vivere, sceglie soggetti sempre diversi, li pensa, li vede li sente, li crea, trasferendoli nella tela.
Ada dipinge, è in possesso di una tecnica sua propria, di scelte selezionate, di aspirazioni personali.
È padrona del colore.
Predilige l’ardua arte pittorica del ritratto: lo ama, quando lo crea, gli parla, sorge un dialogo con il pennello, lo guarda e si sente guardata da quel volto, da quegli occhi, “mi sembra di lavorare in compagnia” ella mi dice, e toccandolo lievemente stende il colore con la punta del dito.
Ogni tanto Ada si ritira in Val Gardena ad ammirare il profondo azzurro del cielo, i prati in fiore le vette incontaminate, immersa in un sacro silenzio, quel silenzio che ella insegue anche nella sua casa, nel suo studio-atelier.
Ada rifugge dal clamore, cerca la solitaria quiete che alimenta la sua pace interiore.